Il nostro apparato uditivo è formato di più parti, ognuna delle quali ha un suo compito specifico.

orecchio-500x325-500x325

L’orecchio esterno (padiglione e condotto) ha il compito di raccogliere i suoni e trasferirli alla membrana timpanica. Gli stimoli acustici giungono dal mezzo aereo al padiglione, che convoglia i suoni nel condotto uditivo esterno. Da qui giungono al timpano, che vibra sollecitato dalle onde di compressione e rarefazione.

Il timpano è il confine anatomico tra orecchio esterno e orecchio medio, costituito dalla cassa timpanica, nella quale vi sono una quantità di strutture anatomiche, tra le quali i tre ossicini: martello, incudine e staffa, uniti tra loro a formare una catena, che a sua volta fa da ponte tra il timpano e la finestra ovale, confine anatomico tra orecchio medio ed orecchio interno. La vibrazione della membrana timpanica si trasmette ai tre ossicini che hanno la peculiarità di amplificare il suono, con un guadagno di circa 38,8 dB, enfatizzando il movimento vibratorio.

Questo per permettere un giusto accoppiamento con la minor dispersione d’energia dal mezzo aereo al mezzo liquido dell’orecchio interno. L’ultimo dei tre ossicini, la staffa, imprime il movimento, attraverso la sua platina, alla finestra ovale. Di là dalla finestra si trova la coclea, prima stazione dell’orecchio interno, dove i liquidi labirintici, che sappiamo essere incomprimibili, entreranno in movimento grazie all’elasticità della finestra rotonda. Giunta alla coclea, sotto forma di vibrazione, l’energia cinetica si tramuta in energia bio-elettrica grazie all’organo del Corti. Dalla coclea, l’informazione bio-elettrica passa al nervo acustico, che, attraverso una serie di passaggi, raggiungendo varie tappe, lo trasmette alla corteccia cerebrale. Essa lo analizza e lo decifra; lo riconosce come suono o come linguaggio e gli dà un significato!!!